angie19909
- 18 feb 2022
- 4 min
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Ciao!
Sono Angelica,
ho 30 anni,
sono cuoca e viaggiatrice,
sempre alla ricerca di cose nuove da imparare, vedere, gustare.
Ho deciso di reinventarmi e dare una svolta alla mia vita!
Seguendo le mie passioni, lasciandomi alle spalle giudizi, preconcetti e vivere alla conquista di ciò che mi fa stare davvero bene e mi rende libera.
Sono qui per raccontarmi e mostrarvi
le mie avventure alla scoperta del mondo e di sapori perduti e non!
ANGIE HUNGRY WANDERLUST
è il luogo dove potrete trovarmi, se vi va!
Dove proverò a raccontarvi dei miei viaggi e delle esperienze,
della mia passione irrefrenabile per cibo e cucina.
Insomma, vi racconterò della ricerca della felicità,
attraverso la scoperta ed il sogno che diventa realtà.
Ecco, questa è la mia favola!
Cos'è il Wanderlust?
Negli ultimi tempi è nato un vocabolario tutto nuovo riguardo al viaggio e a tutto quello che ne deriva, soprattutto a livello emotivo.
Nuove esperienze e modi di vivere hanno bisogno di nuovi termini per essere descritti in maniera appropriata.
Da uno di questi nuovi termini nasce anche il nome del mio blog.
Hungry Wanderlust letteralmente si potrebbe tradurre Girovaga Affamata, ma nella parola Wanderlust è nascosto molto di più.
WANDERLUST è un termine tedesco che si riferisce al desiderio di viaggiare/vagabondare
(WANDER da vagare/errare e LUST da desiderio innato).
Da cui deriva la WANDERLUST SINDROME o malattia del viaggiatore :
malattia di tutti coloro che non riescono a stare fermi in un posto e hanno l’irrefrenabile desiderio di esplorare il mondo.
Un’ossessione o una valvola di sfogo per alleviare insoddisfazioni personali caratterizzata da sintomi precisi.
Ad esempio, la necessità viscerale di viaggiare, conoscere posti e gente nuova per provare esperienze inconsuete.
Secondo alcuni studi, farebbe molto bene al cervello e all’allenamento dello stesso e può anche essere curativo.
Altri sintomi possono essere, l’ossessione per i prezzi dei voli, la continua voglia di avventure e l’insoddisfazione crescente che deriverebbe dal non vivere tutti questi processi.
Per queste ragioni, molti, compresa me, non la considerano tanto come una patologia bensì una vera e propria passione, un hobby che si trasforma in stile di vita. Un’attitudine dei sognatori e motivo di crescita e sviluppo personale e non solo.
Una recente ricerca scientifica sembra aver dimostrato che i malati di viaggi sono tali perché c’è l’hanno scritto nel DNA, “gene del viaggio”.
Più concretamente, sarebbe un recettore di dopamina responsabile della passione e dell’amore per l’esotico e lo sconosciuto, presente solo nel 20% della popolazione. Persone maggiormente propense ad affrontare l’ignoto, a provare cose nuove, cibi, rischi, avventure di ogni genere.
Insomma, tutt’altro che una brutta malattia, anzi un impulso vecchio come il l’uomo che ci spinge a superare barriere culturali e geografiche.
Se anche tu ti senti così…
o semplicemente vuoi sognare insieme a me,
sei nel posto giusto e
abbiamo già qualcosa in comune!